Pertosse: Cuccì, fenomeno da monitorare con ben otto casi da inizio anno in provincia di Messina’
Sono 8 i casi di pertosse dall’inizio dell’anno ad oggi in provincia di Messina “un fenomeno preoccupante da monitorare e sul quale intervenire con la vaccinazione specifica”. A dirlo Giuseppe Cuccì, commissario straordinario dell’Asp di Messina intervenendo sui rischi relativi appunto alla pertosse.
“L’ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) – continua Cuccì – segnala che dal 2023 e fino all’aprile 2024, nella regione europea sono stati segnalati quasi 60.000 casi di pertosse. I bambini sotto i sei mesi, non vaccinati o parzialmente immunizzati, corrono il rischio più elevato di esiti gravi di malattia, con la maggior parte dei ricoveri ospedalieri e dei decessi legati alla pertosse che si verificano in questa fascia di età”.
“Il Pnpv (Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-2025) – ha spiegato il direttore dell’Unità Operativa Complessa Spem – Servizio Prevenzione Epidemiologia e Medicina Preventiva Salvatore Sidoti – consiglia un richiamo di dTaP (vaccino difterite-tetano-pertosse acellulare per bambini) ogni 10 anni. La vaccinazione è raccomandata per tutti coloro che non hanno svolto un regolare richiamo negli ultimi 10 anni, e in particolare ai conviventi del neonato e a tutte le figure che si occupano di accudire il neonato. Inoltre va sottolineato che la vaccinazione pre-parto della madre va eseguita anche se la donna è in regola con i richiami vaccinali o se ha eseguito una vaccinazione nell’anno precedente per un’altra gravidanza. Tale vaccinazione viene offerta a tutte le donne nel terzo trimestre dalla 27esima alla 36esima settimana di ogni gravidanza, anche se una vaccinazione è stata effettuata nell’anno precedente o se la donna è in regola con i richiami del vaccino dTaP. I neonati sono a maggior rischio in quanto gli attuali programmi di vaccinazione prevedono che la prima dose sia somministrata al compimento del secondo mese, lasciando di fatto il neonato suscettibile per i primi mesi di vita ed esposto a gravi complicanze. “La vaccinazione pre-natale – conclude Sidoti – riduce dell’ 80% la probabilità di contrarre la pertosse nei neonati al di sotto dei due mesi. Questo si verifica perché, una volta ricevuta la vaccinazione, la madre è in grado di produrre anticorpi e di trasferirli al bambino prima che nasca. Gli anticorpi materni forniscono al neonato una protezione a breve termine verso la pertosse e riducono il rischio di complicanze gravi”.